mercoledì 10 agosto 2011

bacche rosse, sole e luna

bacche rosse, salendo verso Mont Poignon da Champlong.
mercoledì 10 agosto 2011, nel tardo pomeriggio.

Gite piccoline, a ristoro di lunghe giornate davanti a PC fluorescenti in uffici senza finestre.

Al volo, arrivate le diciotto, schizzo via dal capannone dove lavoro.
Lì davanti all'officina svetta la Becca (di Nona.. per i non valdostani), ma dalla soffitta dove sono io vedo solo un pò della striscia di cemento della pista d'atterraggio dell'areoporto.
Nient'altro per otto interminabili ore.
Esco al solito con lo sguardo per aria a rimirar il cielo tornato azzurrissimo e limpido da inizio settimana.
Davanti a me col suo marrone detritico si staglia la Montagna di Aosta e torna il sorriso, mentre il gesto di entrar in macchina è lesto.
Stasera si va, dopo lavoro, a far due passi..

Non saranno molti nè molto impegnativi, ma saranno di sicuro quelli fatati dell'ora in cui il sole fa scivolare i suoi raggi obliqui, rendendo tutto caldo e morbido.
L'ora del sole che spalma di miele ambrato la fine del giorno.

Un altro zaino e due scarpette nuove nuove aspettano il mio zaino lurido e le mie scarpette consunte, che raccontano anche delle passeggiate Toscane nel mio caro Monte Morello.
Scarpe ai miei piedi da anni ormai... :)

La poderale di stasera, che da Champolong sale verso quel tondo Mont Poignon, ci regala subito l'abbaglio del verde dei prati di quell'ora, l'arietta fresca di fine giornata e la pioggia di luce che filtra nel bosco di pini.
Muretti a secco e terra polverosa sulla strada
vegetazione di piena estate ai bordi
e dal naso sale piano un odore che a me (ma a me solo) pare quello di un porto col suo putrescente sapor di salmastro, ma che tanto fa atmosfera di pontile e vacanza.
Forse quel lieve odore di marcio è il ritorno, dalla terra scaldata dal sole, dell'umido delle piogge dei giorni scorsi; i funghi pinaioli color giallo zafferano, che spuntano qua e là, ne son testimonianza..

Noi saliamo e tanto siamo prese dentro un'intensa conversazione, che tutto arriva ai ns sensi quasi distraendoci. Ancora una volta sono assalita dagli odori e la mia compagna con me: un boschetto di pini marini rilascia attraverso il tronco e gli aghi il suo profumo di resina scaldata (stavolta davvero come in una pineta sul mare), tanto che avvicinandoci per rimirar la vista da lì verso la valle, ridendo, ipotizziamo di trovar la distesa d'acqua salata.
E invece no.. distesa sì, ma di cime e luce.

Luce che si appoggia ovunque in mille maniere diverse, puntando a terra ad accendere le pigne e gli aghi secchi che scricchiolano adesso sotto i ns piedi, usciti dalla poderale e imboccato il sentiero.

Passi e parole che riescono ad aver un crescendo proprio in sincrono con l'andare della passeggiata. Il clou del discorso coincide col climax della ns piccola gita.

Arrivati nel punto panoramico da cui ci aspettiamo di vedere sia la magnifica Grivola (col suo ghiacciaio), che il morbido panettone color sabbia di Pointe de la Pierre, spunta invece a sorpresa, in un cielo azzurro pulito, Lei.. grande col suo velo bianco e ancora leggero:





è ancora giorno e, se da una parte il sole inclina, dall'altra la luna sale e si mette proprio in posa per uno scatto da premio...




A me basta..
Basta questa bellezza.
Basta a riparare tante ore e pensieri che oggi se ne stavano un pò bastonati e tristi, come pulcinella nel teatrino delle marionette.


2 commenti:

  1. Lavorare per vivere... È il modo giusto, si. Sai che io non trovo ma il coraggio di buttare via le vecchie scarpe?

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  2. e allora non buttarle!! usale, finchè la voglia di andare trasformerà i vecchi passi in nuove scarpe!! :)
    e soprattutto vieni a farti un pò di giri quassù!!
    Barbara

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e chi volesse lasciar la propria traccia, posti qua sotto... ;)