mercoledì 24 agosto 2011

un cuore di pietra..

 

  

                                          20-21 agosto 2011
                                          bivaccando una notte alla vaudalettaz per traversare
                                          dalla val di rhemes alla valsavaranche
                                          attraverso il col rosset.
                                          VDA: da thumel  a pont


In genere certi particolari vengono super fotografati, ma io stavolta non me ne ero proprio accorta che, su quel masso bagnato dal torrente vigoroso, fosse rimasta una zona asciutta, proprio a forma di cuore. Stupore scaricar le foto.
E così iniziamo da qui a raccontare piccole, buone e semplici esperienze che proprio al cuore fanno tanto bene.

Sabato pomeriggio alle due si parte in buon e assortito gruppo, lasciando la calura del fondo valle che da giorni ci sfianca.
Saliamo a Thumel in fondo alla val di rhemes, guadagnando già una decina di gradi in meno.
L'aria, sempre calda, è comunque più respirabile e questo ci piace perchè lo zaino sulle spalle con scorte e sacco a pelo si fa sentire.
E' davvero tanto che non capita più di passar una notte fuori nel silenzio della montagna.
Paradossalmente capitava più spesso quando vivevo a Firenze di organizzar le fughe dalla città, per cercar la pace di qualche luogo dove godere a pieno dello spettacolo di un cielo stellato e di un risveglio con le prime luci del mattino che impatinano i monti.


Si parte: la salita nel bosco al riparo dai larici ci aiuta a romper il fiato senza farci sciogliere di sudore.
Il ns condottiero Roberto, con le sue illuminanti spiegazioni di flora e geologia su come si son trasformati i ghiacciai, ci aiuta a trovar il tempo per attaccarci alla borraccia, mentre fermi sul sentiero lo ascoltiamo.

E' l'ora in cui comincia a cambiar la luce, forse anche la stagione.
Mi piace.
Sul sentiero se ne vanno passi e chiacchiere; con qualcuno è tanto che non ci vediamo e qualcuno invece è un nuovo volto e, come spesso ho riscontrato in montagna, anche stavolta capita con molta naturalezza di poter ascoltare qualcuno raccontarsi davvero.
Così arrivano le parole di Ele. e del suo essersi regalata qs week in Valle dopo un anno di assenza dall'amata montagna, per star dietro ai tanti impegni della vita. Lei inizia appena il suo racconto ed io vengo sommersa per un attimo dal cuore grande, dal coraggio e l'entusiasmo di una persona a me estranea giusto un'ora prima. Senza dirglielo, da lei ripasso un'antica lezione (ancora da finir di imparare evidentemente): dal sognare al realizzare i sogni ci va di mezzo solo lo smettere di accontentarsi e di star buoni in silenzio a sopportare quello che non ci appartiene nel profondo.
Cose note in teoria, ma evidentemente ascoltare la sua bella storia in quel meraviglioso contesto mi ha ricentrata sulla verità che si è comandanti del nostro andare, e che come dice il detto chi non risica...

Lascio scivolare le buone sensazioni sotto pelle, sotto cuore, nella speranza che diano l'energia e lo spunto giusti.

noi dormiremo là..

Salendo appare la nostra dimora per la sera: piccola rispetto alle due montagne che la sovrastano e circondano, perfettamente accolta nel verde del pascolo e nel fragore del torrente.
Si mollano appena gli zaini, giusto il tempo per un thè, e già i più inquieti, o forse solo curiosi, vanno a godersi altri due balzi di prato fin su alla cascatella che intravedevamo dal basso..
Inutile dire che la vera protagonista di ogni scenario di montagna dalle 18 in poi, in questa stagione, è la luce che veste da sera tutto, rendendolo morbido come un rientro a una dolce casa, dove la sola atmosfera ha il potere di riposar e accogliere.
la dolcezza del finir del giorno, che non necessita di tante parole:

monti color cipria

tra azzurro del cielo e limpide acque rimbalzano gli ultimi caldi
raggi di sole e fanno capolino gli animali della montagna lassù
in alto, distanti  da noi e indisturbati .

controluce, a mostrar la sua calotta colpita dal sole obliquo, il ghiaccaio
del Goletta che pare una vera piattaforma di lancio del giorno che finisce
per trasformarsi in notte

Rientrar al bivacco, lasciando fuori ancora tutta quella bellezza, è ammissibile solo dopo aver immerso i piedi nelle fresche acque del torrente, asciugati poi camminando sui caldi massi a bordo acqua.

Di passo svelto scendiamo dai compagni che ci accolgono con una bella tavola inbandita e profumo di polenta e salsicce.

Fuori ancora tanta luce e tepore, dentro sa proprio di casa e non resta che aspettar tra bicchieri di vino, chiacchiere, lardo, risate e fontina il calar del buio per lo spettacolo che già ci pregustiamo del cielo stellato.

Così, persi davvero gli occhi in miriadi di stelle e bagliori di un temporale molto lontano, nel buio incontaminato non importa neanche esprimer desideri davanti alle stelle cadenti: almeno per me, il desiderio di trovar un pò di pace per questo week end si realizza già solo tenendo gli occhi su quel cielo di misteri e magia che Roberto va spiegandoci, indicando costellazioni e antiche usanze..
Rapita dall'incanto.

L'aria è fresca e penso al caldo che ad Aosta solo la notte prima impediva di riposar bene.
Lassù ho persino il cappello in testa e, appena rientrati al bivacco, non mi sottraggo al giro di grolla calda proprio per recuperar calore e far scorta di qualche altra risata.

La casa si zittisce è l'ora della nanna (sebbene dormire in queste situazioni sia davvero difficile per molti).
Il giorno dopo ci aspetta un bel giro di nove ore su e giù per monti per svalicare in Valsavaranche, attraverso l'irto Col Rosset.





Da quassù salutiamo per l'ultima volta il ghiacciao della Goletta che per tutto il tempo ci ha accompagnato, e ci apriamo sulla Valsavaranche sul ghiaccaio del Gran Paradiso, che ci farà compagnia fino alla croce di Roley.

ghiacciao della Goletta

il Gran Paradiso
A salutarci, ma tra una foschia d'umido, c'è pure la catena del Bianco e il piccolo lago incontrato appena all'inizio della salita del Col Rosset:

davvero suggestivo adesso visto dall'alto..

sembra quasi voler fare da antipasto ai laghi del pianoro superiore del Nivolet che rapiranno il mio cuore e dentro cui tanto volentieri  mi sarei bagnata, insieme a qualche altra temeraria della truppa.





Ma è tardi e la meta è ancora piuttosto distante, per cui si pranza e si inizia a scendere sempre più decisi e stanchini..
Stanchini soprattutto i piedi e le gambe che chiedono, ottenendola :) una salvifica immersione in un fresco e trasparente corso d'acqua che davvero dà una sferzata di vigore a tutti, rimettendoci al mondo.

Il più è fatto; alla croce di Roley inizia l'ultima discesa prima del dissetante e dolce cocomero giù al bar di Pont.

E' finita, adesso ci si riposa.. e la mente, messi i piedi fuori dagli scarponi, pian piano riprende i pensieri del vivere quotidiano interrotti con la salita di poco più di 24 ore prima.
E' stato black out totale, stacco da ogni..
La meraviglia della montagna.

Domani è lunedì e non vorrei; ma so che con questa due giorni ..sarà un lunedì con più numeri per non crollare subito al suono della sveglia delle 6.45.

Giù a Pont si prepara un altro tramonto e un altro cielo stellato senza luna; eppure la mia affascinate luna è comunque salita a salutarmi in questi due giorni, perchè proprio tutta la bellezza del cielo fosse presente.
L'ho colta,  piccola nel cielo azzurrissimo e freddo allo spuntare del sole, la mattina al bivacco della Vaudalettaz.



Prima di ripartir dalla Valsavaranche, guardando le foto fatte, rivedo quello scatto e mi rendo conto che quasi tutto un giorno si è compiuto per noi là sui monti
e del mio esserci stata semplicemente ringrazio...




                     

8 commenti:

  1. Mamma mia che suoni, che colori e che odori...

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  2. t'ha colpito la salsiccetta sulla polenta, eh'' ;)

    barbara

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  3. No... In effetti quel cuore asciutto sulla roccia bagnata mi ha un po' frastornato... Sembra un fotomontaggio...

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  4. davvero nn lo avevo notato, mentre facevo la foto.
    qnd le ho scaricate, sono davvero trasalita, perchè in genere vedo facce e forme ovunque io !!! :)) e quella me l'ero persa.. a parer mio si è materializzata dopo a suggellare un bel week di pace e armonia!!!

    PS. aspetto consigli, lore... ;)

    Barbara

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  5. che bello...mi hai fatto vivere il we con il cuore, la mente e le emozioni che sai raccogliere e trasmettere pur attraverso uno schermo...
    grazie barbarella!
    caterina
    ps. e pensare che avrei potuto esserci anche io...chissà se ci riusciremo...baci

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  6. ma mica posso portarvele giù queste belle montagne!!! edddaiiiiiiiiii!!! :)
    barbara

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  7. ...Bi, la tua Magia nel narrare di passi e cieli ed occhi e silenzi..., parimenti a quella della montagna, riempie il cuore di Bellezza Pura...Grazie...
    Dani

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  8. ma è inevitabile cogliere qs magia, qua anche ai sassi batte il cuore!!! :))
    chissà se si capisce perchè non riesco a venir via :)
    barbara

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e chi volesse lasciar la propria traccia, posti qua sotto... ;)