martedì 27 settembre 2011

il mondo capovolto..




lago di loie-da Lillaz (Cogne)
24 settembre 2011
circa 600mt dislivello


Alberi a testa in giù e nuvole che nuotano nel lago, questo l'arrivo al lago di Loie, sabato all'ora di pranzo.

Sarà perchè la gita è breve, sarà perchè quasi tutti siamo svagati dopo il rientro dalle ferie, fatto sta che alle 10.20 siamo ancora belli seduti davanti a due croissants, una fetta di torta, cappuccini e caffè, in bella conversazione.
Abbigliamento da montagna e zaini buttati da una parte, si parla del più e del meno: del bagno in compagnia dei delfini nel Mar Rosso, come di quello in compagnia delle trote nei laghi toscani.
Aspettiamo il solito "ultimo", col suo "filo di ritardo" cronico, ipotizzando i suoi bagordi notturni da vere pettegole.
Intanto fuori si alzano pian piano le nebbie, svelando che sarà un buon giorno di inizio autunno.
Ostinate maniche corte e pantaloncini, ma anche sulla pelle i brividi di un'arietta davvero frizzantina..
Vabbè, partir freddini servirà a far sì che, la tirata e immediata salita nel bosco, la si affronti solo con un pò di fiatone nelle parole, ma senza sudare!
Mi piace camminare quando fa fresco: mi sento un grillo che zompetta, chiacchiera, pensa positivo e ride, tutto nel tentativo di scaldarsi! :)
Era circa una mesetto che non rimettevo piede su un sentiero e, dopo gli impegnativi giorni di ferie a molto oziare tra mare, lago e fiumi ..temevo di patire di più, almeno all'attacco.
Siamo dentro un fresco bosco: noi, un simpatico topolino, veri gradoni di pietra, dei funghetti e maestose radici di pini cembri che fan pensare ai folletti dei boschi o a certi racconti di Mauro Corona, alpinista e fine scultore del legno.



Sorrido pensando che quelle radici, che mi paiono quasi i mobili tentacoli di una piovra, somigliano al mio concetto di radici adesso: un pò qua, un pò là; fondamentalmente roba che mi porto dietro, ora come un peso, ora come una possiibilità di stare un pò qua, un pò là, per l'appunto..

si sale, si sale..
la mia testa fresca di questa mattina mi rende leggero il salire.
I passi sul sentiero pesano quanto i pensieri nella testa, a volte. Tornar in Valle alleggerisce, allegerisce sempre tutto, e stavolta dubitavo riuscisse a farlo.

Nel bel verde bosco si parla e disquisisce coi maschietti delle donne sui 40: aspettative, delusioni, freschezze o amarezze.
Ovviamente i punti di vista divergono ed io penso che ogni vita, ogni sentire è proprio come il salire in montagna: ad ognuno il proprio passo, il proprio tempo, la propria ricerca che spesso si arricchisce nel confronto con gli altri, ma che a volte, ahimè, proprio si impoverisce e incaglia nel confronto con gli altri.
Val più ascoltare che spiegare alle volte..
E così con le orecchie ascolto le perplessità degli uomini e col cuore sento le difficoltà delle donne, come è normale che sia.

La montagna  e la natura ci stanno intorno col loro effetto balsamo, per cui ogni pensiero (anche il più amaro) non rimane troppo nell'aria ad appesantire il cuore, ma si restituisce tutt'intorno e anche più su: nel cielo, nel volo di uccelli, ai quali al solito non sappiamo ben attribuire nomi..

E, tra il dire e il pensare, gli alberi del bosco finiscono e lasciano spazio alla vista dei monti ai quali le nuvole sembrano fare un bello shampoo :)



Cielo azzurro, larici verdi, montagne marroni, nuvole bianche graffiate di grigio, prati d'oro:



Il paesaggio mi pare la tavolozza di un pittore sereno, oramai di mezza età, che senza nessuna foga lascia che tutto quel che lo circonda si lasci cogliere con molta naturalezza. A volte, davvero, all'armonia che regna sovrana non occorre mettersi in posa. La bellezza di fine estate, come la bellezza di ogni fine stagione della vita, è di per sè piena fioritura di poesia che non necessita di nessuna ostentazione: se ne sta lì col suo velo trasparente e leggero di malinconia, forse.
Trovo sempre molta dolcezza nei PASSAGGI della natura e cerco di goderne, protesa ad imparare il senso della continuità e non lo strazio della fine con la pesantezza del nuovo inizio.
Tanto ancora ho da star in mezzo a tutto questo io... :) per uscirne migliore.

Manca poco alla meta.
Oggi gita facile, ma non per questo priva di soddisfazione per aver scoperto un altro delizioso angolo, dove mi capiterà sicuramente di venirmi a rifugiare in solitaria anche solo per una mezza giornata, con l'arrivo della prossima estate o, perchè no, proprio della prossima fine estate.



A breve finirà il tempo dei laghi tanto gettonati col sole caldo. Ma per ora ci beiamo ancora delle loro belle acque e del loro saper essere specchio di tutto quello che, finendo a rimirarsi là dentro, per un attimo appare capovolto; privo quindi dei riferimenti noti, che spesso non sanno farci uscir dal sentiero conosciuto.
Ma che magia a volte pensare che, se le nuvole nuotano nell'acqua, con un pò di fantasia noi si potrebbe immaginare una  bella nuotata nell'azzurro del cielo..
E così mi stendo, occhi al cielo, ben spalmata sulla tiepida terra ad aspettar il volo dei pensieri prigionieri, provando a trasformare zavorre in ali, malinconia in dolcezza.



e, complice la montagna, nel cuore si compiono miracoli, si fanno capriole e aprono nuove prospettive..
al solito, complice la montagna...




6 commenti:

  1. C'è un po' di autunno nel tuo racconto, Barbara... Bella sensazione quella di rientrare in casa mentre arriva la prima tramontana, vero?

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  2. mi fai pensare al vento di tramontana che c'è giù..
    quello forte della Piana di Sesto che sbatte per terra tutti i motorini cm birilli e che decide se farti dormir di notte!!! :))
    bello!!!

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  3. La tramontana è una cosa solo appenninica... Non c'è niente da fare... accelera giù per le alpi, sfresa la pianura e quando arriva all'appennino è come una moto sulla rampa...

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  4. vero! il vento che strappa...
    che gira le pagine alla rinfusa, anche dentro... ;)
    ogni tnt ci va una bella rimescolata di carte!!! :)

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  5. ciao! non ti conosco, ma mi fa piacere che "leggi le mie foto" ;)

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e chi volesse lasciar la propria traccia, posti qua sotto... ;)